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IL BELGIO COLTIVA POMODORI SAN MARZANO E LA COMMISSIONE UE NON DIFENDE LA DOP scritto per INFORMARE

Lo scorso 17 settembre l’eurodeputata Mara Bizzotto (gruppo ENF - Lega Nord) presentava un’interrogazione parlamentare, con richiesta di risposta scritta, alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale, presieduta dall’irlandese Phil Hogan. L’oggetto riguardava il rispetto delle denominazioni protette nell’UE e più precisamente il caso dei pomodori San Marzano prodotti e venduti in Belgio. L’europarlamentare chiedeva l’intervento presso le autorità belghe affinché assicurassero il rispetto della normativa UE nella tutela dei produttori italiani e dei consumatori tratti in inganno, con il divieto della commercializzazione di un prodotto protetto da denominazione DOP. Dal 1996 il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, nella versione ‘pelato’, ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea n. L 163/96 del 2 luglio 1996) eppure, nonostante la tutela garantita dalla DOP, in Belgio vengono venduti ortaggi locali con l'etichetta ‘Pomodori San Marzano’. Nella sua istanza la Bizzotto si appellava all'articolo 2 del DL n. 297/2004, recante disposizioni in applicazione del regolamento (CEE) n. 2081/92, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agro-alimentari, che prevede apposite sanzioni amministrative per coloro che utilizzano impropriamente segni distintivi di un prodotto nella presentazione e nella commercializzazione dello stesso. Il 21 dicembre Hogan rispondeva: “Il regolamento (UE) n. 1151/2012 tutela le denominazioni registrate nei casi di imitazione, usurpazione o evocazione o nei confronti di pratiche che potrebbero indurre in errore i consumatori per quanto riguarda la vera origine del prodotto. In base alle informazioni di cui dispone, la Commissione non può stabilire se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia, commercializzate in Belgio ed etichettate con il termine ‘San Marzano’ costituiscano un’evocazione illecita della denominazione in oggetto o un utilizzo legittimo del nome della varietà in questione. Spetta principalmente alle autorità competenti degli Stati membri rilevare eventuali mancanze in occasione dei controlli effettuati”. In sintesi la Commissione disconosce il San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino pomodoro a Denominazione di Origine Protetta, precisando che “è una varietà che può essere coltivata fuori della zona geografica delimitata e non costituisce una prerogativa dei produttori italiani in questione”. La DOP è un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito ai prodotti agro-alimentari le cui caratteristiche qualitative dipendono dal territorio: ambiente geografico comprensivo di fattori climatici, umani, ambientali, produttivi. Affinché sia DOP ogni fase deve avvenire in un'area geografica delimitata, diversamente dal prodotto IGP, in cui solo alcuni fattori concorrono all’ottenimento del prodotto in un territorio dichiarato. Sostenere, dunque, che non sia possibile stabilire se ci si trovi di fronte ad un’evocazione della DOP è indubbiamente sconcertante. Forti le reazioni della Coldiretti, che parla di furto di identità al Made in Italy. Il presidente Roberto Moncalvo ha affermato: “Siamo di fronte ad un nuovo tentativo di omologare al ribasso le produzioni mentre il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono la chiave del successo del Made in Italy”. Eduardo Ruggiero, presidente di Dani Coop, una Società Cooperativa Agricola composta da oltre 70 soci nella commercializzazione del Pomodoro San Marzano DOP, si fa portavoce del pensiero dei produttori, che alludono ad una volontà di sminuire le eccellenze agro-alimentari: “Noi non possiamo proibire ad altri di produrre pomodori freschi di qualsiasi tipo, ma se quel pomodoro poi finisce in bottiglia nessuna etichetta può definirlo San Marzano, men che meno può contenere il marchio della Comunità europea”. Forza economica di una vasta area campana, il Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino è coltivato in 41 Comuni delle province di Salerno, Napoli e Avellino. E’ originario dell'America Centrale ed è giunto in Europa nel '600, inizialmente nella sola Spagna con una limitata destinazione ornamentale. Si narra sia giunto in Italia intorno al 1770, come dono del Regno del Perù al Regno di Napoli e che sarebbe stato piantato nell’area del Comune di San Marzano. Solo nel 1902 si ha prova certa della sua presenza, tra Nocera, S. Marzano e Sarno. La sua massima diffusione fu raggiunta all’inizio del ‘900, quando sorsero le prime industrie di conservazione. Gioia del palato, icona di immagini di famiglie riunite intorno a tavole domenicali, mentre ‘pippea’ sul fuoco inondando di profumi il caseggiato per unirsi poi alla ben nota pasta di Gragnano, è stato definito ‘oro rosso’, ma anche ‘re del pomodoro’ da un giovane Domenico Rea, scrittore e giornalista napoletano, che nel 1957 ne decantava la prelibatezza nota al mondo in un reportage. Barbara Giardiello


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