top of page
Featured Posts

Il MASSACRO DI PIETRARSA E LA “RAZZIA” INDUSTRIALE scritto per IL ROMA 24 dicembre 2015


A San Giorgio a Cremano una strada dedicata ai martiri della fabbrica ferroviaria depredata dal Nord Morte a Vittorio Emanuele II, il suo Regno è infame, la dinastia Savoia muoia per ora e per sempre ”. Questa la frase scritta col carbone sulle pareti dello stabilimento del Real Opificio Borbonico di Pietrarsa dopo l’Unità d’Italia a simboleggiare la condizione dell’epoca. Per non dimenticare i suoi martiri, lo scorso 19 dicembre a San Giorgio a Cremano si è tenuta l’inaugurazione della prima strada intitolata ai ‘Martiri di Pietrarsa’ (ex via Ferrovia), un atto pubblico rappresentativo del sentimento di appartenenza e della memoria. Nella stessa mattinata nella Biblioteca Comunale di Villa Bruno l’assessore all’Urbanistica Pietro De Martino ha dato inizio alla cerimonia, spiegando le motivazioni. Lo ha seguito negli interventi Aldo Vella, presidente dell’associazione ‘Circolomassimo’ e regista di ‘Pietra Arsa 1863’. In occasione del 150° anniversario dell’eccidio, il 6 agosto 2013, all’interno del piazzale del Real Opificio lo spettacolo ottenne un grande impatto emotivo, ricordando la carneficina e ripercorrendo la fase postunitaria nel processo oscurantista del Sud. L’insindacabile diritto allo sciopero contro i piani di ridimensionamento industriale fu lavato con il sangue delle baionette dei bersaglieri allertati dal contabile aziendale Zimmermann e 4 operai (forse più) rimasero uccisi. Gigi Di Fiore, giornalista e saggista, ha poi rimarcato l’importanza nella storia della memoria dei luoghi-simbolo, quale testimonianza del forzato declino economico-industriale del Meridione. Un caso esemplare fu la scelta dell’Ansaldo di Genova come polo industriale alternativo al grande polo siderurgico campano, seguito da un progressivo trasferimento di industrie al Nord. Pietrarsa fu dato in concessione al privato Jacopo Bozza a 46.000 lire l’anno e in breve dismesso, con parte dei macchinari trasferiti nella sua acciaieria di Piombino. Marco Esposito, giornalista, ha sottolineato l’invariata politica discriminatoria tra Nord e Sud nel corso degli anni. Vincenzo Gulì, economista, ha ripercorso la storia dell’Opificio. Ha concluso il sindaco di San Giorgio, Giorgio Zinno, che ha ringraziato Francesco Menna e Libera D’Angelo per il valido contributo nella realizzazione dello spettacolo del 2013 e si è impegnato ad organizzare ogni 6 agosto un evento in memoria della storia di Pietrarsa. Una toponomastica rappresentativa del territorio non significa dunque solo il cambio del nome di una strada, ma la ricerca delle proprie radici nella conoscenza della storia. Barbara Giardiello


コメント


Recent Posts
bottom of page