GALAMEO, IMPRESA D'ECCELLENZA AL SUD scritto per INFORMARE novembre 2015
L’olio di palma è un grasso vegetale estratto dalle drupe, frutti di alcune piante di palme simili alle olive. E’ molto diffuso nei prodotti da forno confezionati e nelle creme spalmabili, negli alimenti della prima infanzia e nei cibi pronti del supermercato. Svolge l’azione di sostanza grassa, assumendo la tipica consistenza del burro, grasso semisolido e saturo, e non degli oli vegetali, grassi liquidi e insaturi. Pur essendo vegetale, infatti, è composto principalmente di grassi saturi (palmitico, stearico e laurico) che, per le loro proprietà chimiche, ben si prestano alle preparazioni industriali. E’ stato adottato su larga scala in seguito all’inasprimento delle normative dell’Organizzazione mondiale della sanità sui grassi idrogenati, come le margarine, è insapore, economico e di lunga conservazione. Il suo uso, però, sta sollevando numerose polemiche, pur essendo presente tra gli ingredienti di molti marchi sponsor dell’Expo. Fa male? Dipende da quanto ne consumiamo, poiché si tratta di un grasso saturo, come strutto e burro, il cui uso va contenuto per la salvaguardia delle arterie. A parità di quantità e bontà, per il sistema cardiovascolare una merendina industriale con olio di palma non è più dannosa di una crostata casalinga con burro. La dose consigliata è quella del 10% massimo sul totale delle calorie giornaliere, quota che comprende tutti i grassi saturi, sia quelli di origine vegetale che animale. Può causare il cancro o favorire il diabete e il colesterolo? Non v’è alcuno studio nella letteratura scientifica che dimostra correlazione tra olio di palma e cancro. Sulle malattie metaboliche, ad oggi contro l’olio di palma non si registrano posizioni ufficiali da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, dell’Istituto superiore di sanità, del Ministero della Salute. Quali gli effetti sull’ambiente? Dannosi, a causa di una coltivazione intensiva concentrata nel sud-est asiatico (soprattutto in Indonesia e Malesia). La deforestazione tropicale influenza fortemente la biodiversità, mettendo a rischio di estinzione alcune specie quali l’orango, e causa l’alterazione sia dell’assetto idrogeologico del territorio sia dell’emissione di gas serra nell’atmosfera. Questi i quesiti più comuni che i consumatori si pongono sull’olio di palma, gli stessi che circa 2 anni fa si è posto Dario Meo, fondatore della Galameo, intervistato per i lettori di Informare.
Dario, hai sempre lavorato nell’imprenditoria? Preciso che non mi definisco imprenditore, ma impresario. Imprenditore è colui che nasce in una famiglia di imprenditori o lo è per natura. Impresario è colui che si improvvisa nel far qualcosa in cui crede per una ‘chiamata’, anche se fare impresa, in Italia, è un’impresa, soprattutto al Sud. Per anni sono stato consulente aziendale, ho rappresentato per 8 anni con successo un prodotto del territorio campano all’estero: i pomodorini del piennolo del Vesuvio. Due anni fa ho deciso di fare qualcosa per me e la mia città, utilizzando prodotti che non creassero diffidenza a causa della nota distorsione mediatica e che potessero dunque promuovere la nostra terra.
Scartando l’olio di palma, tra le materie grasse il burro contiene il 53,4% di grassi saturi, mentre l'olio d'oliva contiene il 12% di grassi saturi e l'88% di grassi insaturi. Il tuo prodotto più noto è la Galamella, una crema spalmabile alla nocciola con olio extra vergine di oliva, una bontà. Sì, la Galamella è un’alternativa sana alle creme alla nocciola presenti sul mercato, senza additivi e conservanti, con il 43% di nocciole avellane, cacao e olio extra vergine di oliva, dal sapore goloso e pieno. Non intende combattere l’innominabile (aggettivo con il quale Dario definisce la Nutella), solo offrire ingredienti genuini.
Il tuo stabilimento di Roccabascerana (AV) quanti dipendenti conta? Se parti dal concetto di dipendenti sei svantaggiato, ho collaboratori: consulenti, procacciatori, agenti. Complessivamente 6/7 figure paritarie che hanno il medesimo obiettivo.
Il sito www.galameo.it, che offre opportunità di acquisto online, mostra una diversificazione tra prodotti dolci e salati: vi sono progetti di ampliamento futuri? Assolutamente sì, rimanendo nell’ottica del rapporto diretto col produttore per una selezione accurata delle materie prime. Dopo anni di esperienza non credo più al biologico, almeno non in Italia, ma al sano e al genuino. Grazie Dario per il tuo impegno e per la riprova che al Sud è possibile fare impresa d’eccellenza. Barbara Giardiello
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