IL NUOVO CAFFE’ BISTROT DEL TEATRO BELLINI PRESENTA IL GIALLO DI PEPPE LANZETTA scritto per INFORMAR
Lo scorso 4 ottobre al Teatro Bellini di Napoli è stato inaugurato il più grande caffè letterario del sud Italia. Il progetto ‘Sottopalco’ è stato curato dal noto teatro in collaborazione con la Marotta&Cafiero editori, dei ragazzi di Voci di Scampia. E’ a questi ragazzi, infatti, che Tommaso Marotta ha deciso di lasciare la casa editrice prima di trasferirsi definitivamente a Parigi. Tre sale da 120, 50 e 30 posti per dibattiti, reading, convegni, presentazione di libri, una libreria per editoria indipendente, un’area per mostre fotografiche, uno spazio in musica per showcase, un ‘equobar’, un bistrot con 50 posti a sedere che propone rigorosamente prodotti a chilometro zero ed eccellenze gastronomiche campane. Unico bistrot a Napoli ad offrire il ‘Caffè Lazzarelle’ delle detenute del carcere di Pozzuoli, affida la sua cucina allo chef Pietro Parisi, cuoco-contadino. Sottopalco ha avviato due importanti collaborazioni, con Legambiente Campania e con l’Istituto Alberghiero Vittorio Veneto di Scampia. Il giorno 10 ottobre alle ore 18.00 il Caffè on the Road Bistrot del Teatro Bellini ha inaugurato ufficialmente la sua attività con la presentazione del libro di Peppe Lanzetta, ‘Il cavallo di ritorno. La prima indagine del commissario Peppenella’. Con una suggestiva prefazione di Maurizio de Giovanni, il libro è stato edito per la collana Arcobaleno della casa editrice Cento Autori. Alla presentazione, al fianco dell’istrionico Peppe Lanzetta, un frizzante Tonino Scala, scrittore, ed un’entusiasta Anna Copertino, giornalista Road Tv Italia. La platea non ha assistito solo alla presentazione di un libro, ma ad un breve momento di spettacolo, vivace ed ilare.
Dire che è il primo ‘giallo’ di Lanzetta sarebbe riduttivo. E’ una lettura a tratti pungente, cruda, sfornita di orpelli. A tratti spassosa, di quella comicità napoletana leggera eppure amara. Una rappresentazione scenica di personaggi (non a caso il libro inizia con l’elenco dei protagonisti, segnati per nome e caratteristica identificativa) che, sovrapponendosi, esprimono una sconcertante varietà di emozioni, realtà, peculiarità umane e sociali. Lanzetta trae la sua ispirazione dalla realtà, da episodi di vita o di cronaca e li trasforma, rendendoli adattabili a ciascun lettore come un abito no-size. Una lettura dal sapore intenso, che si legge con voracità. Il maggior merito dell’autore è la sua arte. Lanzetta non è solo uno scrittore, è un attore e un drammaturgo e ad ogni rigo questa ‘ampiezza’ si respira attraverso frasi, battute, metafore. Un intreccio di omicidi, di ‘cavalli di ritorno’ su ogni genere di ‘bene’ (persino defunti e monumenti), di intrecci tra bande e razze, nel caldo torrido di una Napoli cupa eppure colorata, che vede il povero Commissario Peppenella allo stremo. Non spiccano in modo significativo buoni o cattivi, tutti sono vittima del male. Un libro consigliato. Barbara Giardiello