L'esibizionismo genitoriale

Incalzante, inquietante, rappresentativo della classe generazionale che ha sfasciato gli equilibri sociali è l’esibizionismo genitoriale.

Non mi riferisco certo alle timide, gioiose, a volte incerte faccine dei bimbi al loro primo giorno di scuola, di cui in questi giorni abbiamo un ricco parterre negli account di genitori fieri e compiaciuti. Né alle foto di neonati che con orgoglio qualche nonno mostra nel proprio profilo del social network prediletto, gongolando all’attribuzione di somiglianza. Mi riferisco alla sconcertante esibizione dei propri adolescenti da parte di genitori 40enni/50enni. Pose languide, sguardi ammiccanti, labbra in primo piano, addomi acerbamente bambineschi. Una visione scandalosa per la violenza che tali immagini compiono verso l’età degli stessi. E ancora più aspramente discutibile l’orgoglio dei genitori, che trasuda con enfasi. Allora mi chiedo, cosa può indurre una madre ed un padre a fare del proprio bimbo/adolescente una lettura tanto inopportunamente ‘avanzata’? Cosa può ottenebrare istinti protettivi genitoriali, favorendo il desiderio di esibizione?

Internet è rinomatamente un luogo di facile approccio per gli adulti pervertiti o semplicemente inseriti nel malefico, perverso mondo della prostituzione minorile. I recenti casi delle ‘baby squillo’ ne sono un’ampia testimonianza, ma pare che i ‘propri’ figli siano sempre immuni da ogni genere di rischio. E’dunque su genitori disattenti, superficiali o semplicemente assetati di un protagonismo mai appagato che voglio soffermare la mia attenzione: perché si fa sfoggio di ‘creature’? Perché si mostrano in maniera tanto malsana i propri figli? Semplice vanto? Compiacimento? Adeguamento all’era dell’immagine? O che in cuor suo una certa era generazionale, celata dietro parvenze di cultura e moralità, abbia sempre sognato copertine patinate, rapide carriere su canale 5 e visibilità a costo zero?

Abbiamo lasciato ai nostri giovani una società nullatenente, sotto ogni profilo. Proteggiamo i nostri figli, non violentiamoli nella dignità da quando sono piccoli. I nostri piccoli.

Barbara Giardiello